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13 Nov

Cerasuolo Runners, racconto di una mezza maratona d’autunno

Invidio terribilmente i corridori, li invidio senza riuscire a capirli. Per me, che sono una buona camminatrice ma non ho resistenza nel fiato, è incomprensibile l’entusiasmo che uniscono al massacro muscolare a cui si sottopongono con tanta gioia, soprattutto nelle lunghe distanze.

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Che cosa cerca, a cosa ambisce un corridore che si mette davanti 21,097 kilometri nella mezza maratona, ad esempio, senza possibilità di sconto alcuna? Me lo sono chiesto più volte, stamattina, durante la Cerasuolo Runners, la prima mezza maratona organizzata dalla Strada del Vino Cerasuolo di Vittoria in coda alla quinta edizione del Cerasuolo Night Party grazie alla collaborazione con l’Associazione Sportiva No al Doping. Forse ognuno ha la sua risposta: ogni corsa è una sfida contro sé stesso e i propri limiti, prima che contro i secondi che scorrono sul tabellone.

Guardo gli atleti prepararsi durante il riscaldamento, li sento scherzare con i compagni di squadra, li trovo concentrati mentre diventano un numero sulla linea di partenza. Arianna Occhipinti, presidente della Strada del Vino, è la prima a farsi contagiare dall’adrenalina. Mentre con il conto alla rovescia dà il via alla gara ha un sorriso così grande che sembra volerli abbracciare tutti: perché ci hanno creduto in questo primo appuntamento targato “Cerasuolo di Vittoria” e ci hanno scommesso.20161113_090752_hdr

La folla vola via in pochi secondi, spargendosi per le vigne. I 21 chilometri sono disseminati tra quattro cantine del circuito, le strade provinciali che le delimitano e i vigneti.
Mentre i corridori sfumano all’orizzonte, assorbiti dal paesaggio, rimane indietro chi ha deciso di fare della maratona quasi un’occasione di gita campestre: a passo allegro si alternano gruppi di famiglie, amici, qualche nonno con nipote e tanto di zainetto in spalla, un fotografo che si ferma per cogliere gli attimi migliori dell’autunno. Più il gruppo si allontana (ehi, ve l’avevo detto che non sono un’atleta!) e più mi sembra di stare in compagnia: il paesaggio domina ogni sensazione, sfoderando una continua altalena di colori. Il verde, timido, indietreggia. Le chiome degli agrumeti rimangono a baluardo di una gamma cromatica che si tinge qui di arancio, lì di giallo, mentre i fichi d’India, sfilano severi addosso ai muretti a secco. 20161113_100635
Il bianco avanza: la pietra chiara che delimita i terreni, qualche ricciolo di nuvola per rendere l’azzurro brillante del cielo più credibile, i fiori di gypsofila sparsi a piene mani che si impegnano per interpretare con grande serietà il ruolo di velo da sposa che la fantasia popolare ha assegnato loro. E poi marrone e rosso, arancio e ancora marrone in tutte le sfumature: l’autunno ha preso in ostaggio le ultime foglie delle viti che emanano bagliori dorati prima del lungo riposo invernale.

vignaPer chi sta avanti la strada è l’obiettivo, per qualcun altro solo un pretesto: vado per il percorso breve della Family Runner (anche 9 kilometri hanno poi la loro dignità!), appena in tempo per tornare al punto di partenza e vedere tagliare il traguardo ai primi temerari che chiudono i 21 kilometri in 1 ora e 16 minuti. Ad accogliere la folla che man mano si riversa acqua, the, frutta, ma anche dolci e vino. Laboratori di cucina per bambini, musica, illustrazioni: una festa in famiglia.

Nei calici con cui gli ospiti brindano, il rosso  del Cerasuolo rimane inconfondibile, come il suggello che si pone sulle cose importanti: quelle che un territorio sa fare, quando decide di fare insieme un pezzo di strada.

 

Santina Giannone, giornalista